Storia di un Bomber D.O.C.G.: Riccardo Zampagna
Sognare, desiderare ed ottenere di essere un calciatore della Ternana.
Luis Jimenez, Federico Peluso, Mirco Antenucci, Alberto Brignoli, Fabrizio Miccoli e Paolo Di Canio… hanno tutti quanti in comune una cosa, sono stati tutti giocatori della Ternana.
La loro carriera calcistica, poi, è proseguita altrove, facendo anche il grande salto in serie A, e vivendo stagioni realmente memorabili, ma, soprattutto, lasciando un pezzetto di loro nella memoria di tutti i tifosi rosso-verdi.
C’è un ex-giocatore della Ternana, però, che, oltre ad aver lasciato uno splendido ricordo nel cuore di tutti i tifosi delle Fere, ha anche una peculiarità in più… è un ternano D.O.C.G.: Riccardo Zampagna.
Nato a Terni il 15 Novembre 1974, la sua è una storia quasi da Cenerentola, anzi, da Cenerentolo…
Un ragazzo onesto, lavoratore, totalmente preso dalla passione per il calcio, ma con la testa sulle spalle e pronto a sacrificarsi, tanto che, quando militava nell’Amerina, contemporaneamente, lavorava come tappezziere a Terni.
Possiamo di certo dire, anzi, è proprio lui che lo dice in varie interviste, che Riccardo Zampagna è un vero e proprio autodidatta e noi aggiungiamo: “con un forte talento naturale”, soprattutto, sapendo per certo che il bomber non ha frequentato alcuna scuola calcio, quindi è tutta farina del suo sacco, tanto che, a volte, tendeva a fare di testa sua in campo, “in barba all’allenatore”.
Quando, però, la sua evoluzione calcistica stenta ad arrivare, è lui stesso che comincia a pensare di non poter vivere di solo calcio e, magari, spera di riuscire ad andare a lavorare nelle Acciaierie di Terni, dove il papà ha lavorato una vita.
Riccardo racconta che il padre gli disse:
“Figliolo, non andare mai a lavorare alle Acciaierie;
lì nessuno ti darà mai la pacca sulla spalla e ti dirà bravo, se fai un buon pezzo”.
(citazione presa dall’intervista a Zampagna al Web-magazine Zona Cesarini)
Inaspettatamente, e noi aggiungiamo “finalmente”, nel 1996, viene chiamato dal “Pontevecchio”, società di Ponte San Giovanni che milita in Interregionale.
E’ una crescita di categoria, ma Riccardo non può sapere che è solamente l’inizio e che, proprio al Pontevecchio sarà notato, osservato e videoregistrato, per poi esser “voluto” da Walter Sabatini alla Triestina, in serie C2.
Nella sua lunga carriera di calciatore, dal 1991 al 2010, Riccardo ha indossato tante maglie, alcune molto prestigiose… tra le tante quelle di: Arezzo, Catania, Perugia, Siena, Atalanta e Sassuolo, ma nel 2003-2004 ha indossato la maglia che gli calzava a pennello: la maglia della Ternana.
Sarà stata la maglia, saranno state le esperienze professionali fatte, sarà stato giocare nel suo stadio e davanti ai suoi amici e concittadini, Riccardo gioca una delle sue migliori stagioni da professionista e contribuisce significativamente a rendere il campionato della Ternana, uno dei più grandiosi, disputati in serie B, con le sue 21 reti.
«Quando mi hanno detto “Sarai un giocatore della Ternana”, mi sono venuti i brividi.»
«Sono andato sotto la curva per togliermi la maglia. Guardo la curva per vedere chi conoscevo, e conoscevo un po’ tutti. Ad un certo punto, vedo mio cugino che piange».
(citazioni presa dall’intervista a Zampagna al Web-magazine Zona Cesarini)
Dopo una stagione realmente folgorante, Riccardo vola al Messina dove sigla, all’esordio, uno dei gol che rimarranno nella storia della sua carriera, il “cucchiaio” contro la Roma, insieme a tanti altri.
Riccardo ora fa l’allenatore ed il suo sogno, almeno da quanto hanno riportato vari siti, è quello di allenare la Ternana… beh, onestamente, senza nulla togliere ai grandi Commissari Tecnici che si sono succeduti e che si succederanno sulla panchina delle Fere, sarebbe un bello spettacolo ed uno stimolo immenso, avere un ternano D.O.C.G. alla guida della compagine Rosso-Verde… forse avremmo una marcia in più?!?!
Comunque sia, per il momento, possiamo vantarci che anche Riccardo Zampagna è un figlio di Terni.
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