Scoprire che il “bello” di Terni è altrove, da dove lo si vede abitualmente.
No, questo Blog non è un telegiornale…
Questo blog si propone di parlare delle “Eccellenze Ternane” (culinarie, sportive, architettoniche e non solo), ma, questa volta, voglio parlare di una grande eccellenza, che, in realtà, è italiana, ma che io ho visto nella mia città, in maniera estremamente evidente.
Il venti agosto scorso, io ero uno di quelle tante persone che rientrava dalle ferie, uno di quelli che fa le partenze intelligenti, alias, quelle levatacce all’alba per evitare le colonne di traffico… ero, soprattutto, uno di quelli che tornava dalla Puglia, quindi, 700 chilometri da percorrere.
Pensavo di averla studiata bene e l’ultimo punto del “piano” era di prendere la nuova strada che collega L’Aquila a Rieti, così da ridurre al minimo anche il mio tempo di permanenza al volante… tanto avevo il navigatore satellitare che mi avrebbe guidato per tutto il viaggio…
Purtroppo non avevo calcolato che le mappe del mio “amico elettronico” non erano aggiornate con gli ultimi sviluppi della rete stradale nazionale e, quindi, “ho sbagliato strada”.
Per esser chiari, non ho sbagliato strada, nel senso che sono andato fuori rotta, ovviamente, ma che, invece di accorciare il tragitto, grazie alla nuova strada L’Aquila-Rieti, sono passato dentro L’Aquila ed ho seguito il vecchio tragitto.
Il terremoto di L’Aquila cominciò nel 2008, ma il suo apogeo lo ebbe il 6 aprile del 2009 ed, a distanza di tutti questi anni, passando per la città il 20 agosto 2016, ho dovuto vedere, come fossero “monumenti ai tanti caduti”: palazzine sventrate, edifici incompleti, decine di gru che svettano tra le abitazioni e crepe immense sulle facciate di palazzi.
Ieri, 24 agosto 2016, la terra ha tremato nuovamente, ha ridato vita ad un incubo di morte che, lentamente, avevamo cominciato a tenere a bada con il passare del tempo ed ha martoriato ancora quella parte di Centro Italia che già ha conosciuto la paura di sentir tremare la terra sotto i propri piedi.
No, questo Blog non è un telegiornale, come ho già scritto in apertura, ma il cuore dell’articolo che sto scrivendo, è proprio questo… in una disgrazia immensa, come quella accaduta ieri, io ho riscoperto una parte della mia Terni che mi è molto piaciuta.
I Social Network sono oramai uno strumento di comunicazione e di espressione, oltre ad esser diventati parte integrante della nostra quotidianità da cui, spesso, sembra quasi che ne dipendiamo, ma in questo caso, i Social Network sono stati lo strumento che mi ha mostrato come ogni ternano, che conosco, ha un cuore grande.
Ho visto amici partire, come volontari, per dare la loro disponibilità a chi ha fatto del “soccorso”, il proprio lavoro e la propria missione di vita; ho visto i Donatori di Sangue, abituali e non, che hanno risposto all’appello fatto da Patrizio Fratini, Presidente Avis Comunale Terni, per tamponare un’emergenza sempre presente e che questo “cataclisma” ha evidenziato ancora di più; ho visto gli amici della Curva Est e della Curva Nord, il mio amico Simone Carletti e tanti altri, organizzare punti di raccolta di generi di prima necessità, per poi partire alla volta delle località terremotate; ho visto amici come i Runners Motorcyclists Free Group, ritrasmettere, come un tamtam, i luoghi di raccolta di beni di prima necessità, aperti nel centro Italia, come quello degli HAMC ROMA; ho visto che sappiamo essere ancora dei veri “esseri umani”.
Il senso di questo articolo è dire “Grazie” a quanti hanno dimostrato che l’Umbria e la nostra Terni sono oggi il simbolo del cuore pulsante d’Italia, di tutti noi Italiani, divisi da accenti, da tradizioni e dalle semplici abitudini culinarie, ma che, ogni tanto, ci riscopriamo tutti fratelli sotto una parola, per me splendida: “Italiani”.
Il bello di Terni è: la Cascata delle Marmore, il Lago di Piediluco e Carsulae… il bello di Terni sono: Danilo e Francesco Petrucci, Mirko Giansanti e Asia Tolomei… il bello di Terni sono: i Mother Mary Mood, i Lotus Syndrome o Francesco Antimiani…
Per me, oggi, il bello di Terni, i nostri punti di forza o, come le chiamo io, le nostre “Eccellenze” sono tutti i ternani ed il loro grande cuore, che, nel momento del bisogno, non hanno dato il tempo a nessuno di chiedere aiuto, ma si sono attivati per portare ausilio dove ce n’era bisogno, come fanno dei fratelli che non si abbandonano.
Grazie Terni, per quanto vale, sono fiero di te!
Terni, la mia città
Il Bello di Terni
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