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A Narni, vicinissimo a Terni, si erge la Rocca Albornoz, un sogno ad occhi aperti.

Una Fortezza in cui poter tornare indietro nel tempo.

La Rocca di Narni
La Rocca di Narni

Nella mia “carriera” di cantante, mi sono esibito in locali al coperto, in ampi giardini, a feste di paese ed a matrimoni in pompa magna.

Le location sono state le più disparate ed i colleghi che ho accompagnato, in queste variegate situazioni, sono stati molti.

Ricordo le numerosissime serate con Riccardo Aniello, chitarrista fenomenale; le rarissime e fortunate occasioni di cantare con Riccardo Ciaramellari, tastierista e maestro di pianoforte di alto livello; gli appuntamenti musicali con Marta Miniucchi, una delle voci femminili più talentuose che conosca; le collaborazioni con Sara Valloscuro, splendida amica e collega con una versatilità nelle corde vocali, da lasciare incantati; dieci anni con il mio Socio, l’unico che mi abbia sopportato tanto a lungo, considerando il suo altissimo livello e la sua voce potente e magnifica, Stefano Steo Costantini… e potrei continuare con almeno altri dieci o quindici artisti locali di alto livello, ma non mi dilungo più nell’elenco delle collaborazioni.

Quello su cui volevo puntare l’attenzione sono le location in cui mi sono esibito, perché, tra palchi naturali e palchi preparati per l’occasione, locali traboccanti di gente e parchi, come quello di Fornole di Amelia,  dove non vedevo persone, ma erano gli alberi che riempivano il mio sguardo ed, invece, tra di essi, si riparavano una moltitudine di persone, per il Pic Nic di Ferragosto.

Ho cantato in decine e decine di paesi tra Umbria, Lazio e Marche, come nella splendida Calvi dell’Umbria, quando ho avuto l’onore di affiancare Emanuele Tolomei, indiscussa miglior voce maschile che io conosca… ma la location più bella ed esaltante in cui mi sono esibito, purtroppo da solo, è stata la Rocca Albornoz di Narni.

La torre della Rocca di Albornoz di Narni
La torre della Rocca di Albornoz di Narni

Le quattro torri maestose, lo scoraggiante fossato che c’era e le mura di cinta, quasi megalitiche, facevano da cornice ad una situazione geniale… un vero incontro tra passato e presente… vivere un luogo storico in chiave moderna.

Onestamente non ricordo il nome dell’evento, ma, immerso tra le bancarelle, in cui si vendevano artigianato e richiami al mondo cavalleresco della Rocca, c’ero io che proponevo ed interpretavo canzoni, come sottofondo musicale alla situazione, che facevo da “apripista” ad una serata di “disco” nel giardino del castello, mentre, sulle mura dello stesso, venivano trasmessi filmati a ritmo di house-music.

Vedendo le possenti mura esterne e le torri, inondate di immagini e video, quasi psichedelici, si aveva la sensazione di poter scorgere in esse dei fantasmi, che avrebbero potuto raccontare la storia della Fortezza quadrangolare; tutto quello che accadde dalla seconda metà del 1300 in poi, periodo in cui venne eretta.

La Corte interna della Rocca di Narni
La Corte interna della Rocca di Narni

I personaggi in costume che giravano nel giardino che circonda il castello, mischiandosi ai partecipanti alla festa, accentuavano ancor di più la sensazione di un salto indietro nel tempo, favorito anche dall’odore acceso di carne arrosto, sprigionato dagli appositi stand allestiti per rifocillarsi.

Dai suoi 332 metri sul livello del mare, si vedeva tutta la vallata circostante e la sensazione di “controllo” che trasmetteva a me era semplicemente viscerale… infatti è la storia che ci insegna che la Rocca Albornoz respinse moltissimi degli assalti ai suoi danni, incluso quello dei famigerati Lanzichenecchi del 1527.

Dalle sue torri si controllavano le strade di accesso a Perugia, Terni ed Amelia, da un lato e, dall’altro, dominava la via d’accesso per Orte ed il Lazio, tanto che venne considerata “la sentinella alla porta sud dell’Umbria”.

Interni del Museo nella Rocca di Narni
Interni del Museo nella Rocca di Narni

Oggi, proprietà del Comune di Narni e della Provincia di Terni, dopo esser stata dimora di diversi castellani e dopo aver ospitato, nelle sue stanze, Papa Bonifacio IX e Papa Niccolò V, la magnifica Rocca Albornoz di Narni è divenuta un museo e, come riporta il sito Ufficiale (http://www.roccadinarni.it/), è un “museo da vedere e da vivere”, con iniziative intelligenti che coinvolgono i visitatori, bambini e non, in giostre d’armi con personale in costume ed altre simpatiche idee.

Terni, come sostengo io da sempre, ha un grande contributo da dare al turismo, di ogni tipologia, e la Rocca  Albornoz, come Narni stessa, è un gioiello da mettere in bella mostra.

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