Skip to main content

Tra Narni e Nera Montoro, si nasconde una perla, ricca di storia e natura.

Stifone (Ph. Massimo Santafè)
Stifone (Ph. Massimo Santafè)

Guardando in basso, si può trovare un “penny” fortunato od un tesoro inatteso: Stifone.

Nei dintorni del nostro capoluogo di provincia, ci sono numerosi ed affascinanti borghi, abbarbicati sulle alture circostanti, che ci portano a guardare in alto per assaporare la loro bellezza: Narni, le torri di avvistamento di Rocca San Zenone e Sangemini… tutti posti di cui abbiamo già parlato nei nostri articoli, ma, a volte, guardando verso il basso, si scoprono gioielli che brillano, nascosti tra la vegetazione rigogliosa.

C’è un detto, noto a tutti, che cita: “Tutte le strade portano a Roma”, beh, è proprio seguendo una di queste vie e, più precisamente, la via Ortana, che un assembramento di casupole, che costeggia una piccola porzione delle gole del Nera, appare ai nostri occhi… stiamo parlando di Stifone.

Questo piccolissimo borgo, in cui vivono una cinquantina di persone, si trova immediatamente sotto il margine destro della strada e scende fino alle rive del fiume e, tranne le case che spuntano dal ciglio della strada, tutto il paesino è nascosto agli occhi dei viaggiatori che percorrono l’Ortana.

Stifone (Ph. Massimo Santafè)
Stifone (Ph. Massimo Santafè)

La navigabilità del Nera fece sorgere Stifone come un porto, il cosiddetto Porto di Narni, ma, oltre a questo, il paese in questione è vicinissimo ad un antico cantiere navale, presumibilmente dell’epoca romana, dove, viste le dimensioni dello stesso, si suppone venissero costruite imbarcazioni di notevoli dimensioni.

Sull’argine naturale opposto del fiume, fino a qualche tempo fa, transitava la ferrovia, i cui binari collegavano Narni a Nera Montoro, ma essendo stata dismessa questa tratta ferroviaria, la strada ferrata in questione è rimasta abbandonata.

Proprio in questo weekend si sarebbe dovuto inaugurare un opera di riqualificazione del territorio che, a mio giudizio, aggiunge un’altra gemma preziosa al forziere che Terni possiede, ma il mal tempo ha fatto posticipare l’evento al prossimo fine settimana… il percorso ferroviario, sopra citato, è stato convertito in un elegante “percorso ciclo pedonale” che attraversa le Gole del Nera.

Mentre il sole ancora scalda l’aria pomeridiana, ho deciso di andare a vedere questo luogo, a me sconosciuto, e mi sono ritrovato davanti ad abitazioni in pietra, immerse nella natura, dal fascino inatteso.

La sensazione di non essere, semplicemente, al centro di manipolo di case, ma di trovarsi, in realtà, in un luogo intriso di storia, è palpabile, come l’equilibrio tra la natura circostante ed il centro abitato; si avverte la tangibile sensazione che quelle strutture e l’ambiente hanno convissuto talmente tanto tempo, da essere, oramai, un tutt’uno.

Ponticello sul Nera - Stifone (Ph. Massimo Santafè)
Ponticello sul Nera – Stifone (Ph. Massimo Santafè)

Percorsi i tre tornanti che costeggiano un lato del paese, si arriva a livello del fiume, dove, percorrendo l’ultimo tratto della discesa, si ha libera visuale su un ponticello nuovo, in stile moderno, che ha un impatto, con l’ambiente circostante, equilibratissimo… ma lo spettacolo migliore deve ancora arrivare.

Alla sinistra del ponte ed a ridosso della riva del fiume si erge una vecchia costruzione, di cui è rimasta, quasi totalmente intatta, solo la facciata.

I suoi colori, addolciti dall’ombra della montagna alle sue spalle e mischiati a quelli della vegetazione che è cresciuta al suo interno, la fanno apparire come un quadro.

Il fiume sottostante è di un turchese imbarazzante, quasi finto e la vegetazione sulla sponda opposta del Nera, illuminata dal sole, è di un verde intenso e variegato.

Attraversato il ponte, si ha accesso ad uno “stradello” non ancora reso comodamente transitabile, ma che, al contempo, risulta intrigante, dall’arco che lo sormonta.

Affaccio sul Nera - Stifone (Ph. Massimo Santafè)
Affaccio sul Nera – Stifone (Ph. Massimo Santafè)

Arrivati alla pista ciclo pedonale, rimanendo rigorosamente dietro le transenne che ne vietano l’accesso, posso vedere il bel lavoro svolto, fatto con cura e rispetto dell’ambiente: un asfalto leggero e ghiaioso, che rimanendo bianco, lascia alla natura il ruolo di protagonista, delle staccionate di legname lavorato e non trattato, che, delineando l’affaccio sul Nera, trasmettono sicurezza ed ordine e, non ultime, le vecchie mura di contenimento che costeggiavano la ferrovia, dal lato della montagna, ripulite e sistemate a dovere.

La ricchezza del nostro territorio può offrire continui spunti per costruirci ricordi indimenticabili, per il nostro futuro, ed una passeggiata, sia essa a piedi od in bicicletta, tra le Gole del Nera, godendoci la magia di Stifone, è, a pieno titolo, una di queste opzioni.

 

 

Comments (19)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.