Musica Jazz nel sangue, coraggio ed una voce inconfondibile: Irene Jalenti.
Gli USA, patria del Jazz, ascoltano ed adorano un talento ternano.
Ho sempre amato la musica ed ho sempre adorato cantare.
All’età di 12 anni, ricevetti in regalo uno dei primi walkman con le casse ed il microfono incorporato e guardando “Deejay Television”, chi ha la mia età può ricordare questo programma, mettevo il registratore vicino alla televisione per registrare le canzoni che preferivo.
Quando ho cominciato ad uscire il sabato pomeriggio, indicativamente un paio di anni dopo, scoprii “Jalenti“, il negozio di musica per antonomasia a Terni, e trascorrere parte del pomeriggio a “scartabellare” i vinili che erano in vendita, era una tappa fissa.
In quelle occasioni, oltre ai titolari del negozio, avevo l’occasione di intravedere una ragazzina che stava spesso dietro il bancone, che si metteva ad ascoltare dischi, all’epoca non propriamente contemporanei, anzi, oserei dire datati, di cui non conoscevo neanche titolo o interprete; poi seppi che quella bambina era Irene Jalenti, figlia di Rino, cioè il titolare del negozio assieme al fratello.
Gli anni trascorsero ed il mio rapporto con Irene era esclusivamente “commerciale”, io compravo i miei primi dischi e lei, da dietro il bancone, gentilmente salutava e ringraziava il cliente che era in me.
Il tempo, come sempre per chi ha raggiunto un’età, discretamente avanzata, sembra esser trascorso velocemente ed, intanto, io ero diventato un cantante, o almeno ci provavo.
Ad un certo punto, se non erro in occasione della pubblicazione del CD “Il Sound esce dalla Conca”, ebbi la fortuna di conoscere Sara Valloscuro e, con lei, Irene Jalenti… tra di loro amiche inseparabili e cantanti di classe superiore.
Con il trascorrere degli anni, Irene si dimostrò l’immensa artista che è, scommettendo su se stessa e vincendo, conquistando gli Stati Uniti d’America e cantando il suo Jazz.
Ella Fitzgerald, Nina Simone insieme a Nat King Cole erano la sua passione fin da piccola e la sua voce calda, ed oserei dire “nera”, modellavano magnificamente le note di ogni sua performance.
Il grande Lorenzo Fontana, con cui ho avuto l’immenso piacere di collaborare quando ha messo a mia disposizione la voce del suo sassofono e la sua grande classe, per l’arrangiamento di un mio brano, è stato il punto di svolta per Irene nello scegliere il Jazz come suo genere personale, nonostante la sua propensione verso questa musica era sempre stata indubbia.
In fine, dopo Le Clinics ad Umbria Jazz nel 2006, con docenti del Berklee College of Music di Boston e dopo il Siena Jazz con Fabrizia Barresi e Alice Reynolds, Irene si è messa definitivamente in gioco.
Inizialmente con qualche viaggio a Parigi e poi con un biglietto di sola andata per gli USA, più precisamente con destinazione New York City.
Dopo New York, ammessa al Peabody Conservatory of Music di Baltimora, si è, ovviamente, trasferita in loco ed anche se ogni tanto torna a Terni, compatibilmente con i suoi impegni lavorativi, ormai lei vive negli States, facendo concerti su concerti, ammaliando con la sua voce centinaia e centinaia di spettatori, che apprezzano il suo talento, in Club di altissimo livello e non solo.
Ha stretto collaborazioni con artisti del calibro di Allyn Johnson, Mike Pope, Eric Kennedy, David Kikoski, Steve Wilson, Victor Dvoskin, Paul Pieper e questo fino al 2013.
Ad oggi, ci sentiamo raramente, ma seguo i suoi post sui Social e vedo che continua a crescere professionalmente, inanellando esperienze grandiose, collaborazioni e concerti, come la sua presenza come elemento degli Afro Blue Vocal Group.
Irene Jalenti è un altro pezzetto di Terni che porta un po’ della nostra città per il mondo, che dà lustro alla nostra minuscola provincia e che ci rende fieri delle eccellenze che partorisce la nostra terra, ma, soprattutto, Irene è un’artista eccezionale, una persona determinata che ha fatto, della sua passione, la sua professione e che, fortunatamente per chi può ascoltarla, trasmette “tutti i brividi del mondo”.
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