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Tra Lord Byron e Leonardo Da Vinci, c’è Terni attraverso i miei occhi.

Il Mantello di Lord Byron (Foto di festadelleacquepiediluco.it)
Il Mantello di Lord Byron (Foto di festadelleacquepiediluco.it)

Qualcuno ha detto: “Un’immagine dice più di mille parole”…

Personalmente, io ritengo “la parola” uno splendido strumento, tramite il quale, ci si può avvicinare talmente tanto alla realtà che, a volte, si riesce anche a superarla.

D’altra parte è innegabile che quadri e fotografie possono cogliere l’essenza profonda di luoghi o persone, ovviamente, se fatte da artisti di palese bravura.

Praticamente, rimanendo a “casa nostra”, è un po’ una contesa tra Lord Byron e Leonardo Da Vinci, che a Terni hanno trovato notoriamente ispirazione.

Io che, evidentemente, adoro scrivere, spesso mi perdo per ore tra le parole, per tentare di trasmettere e descrivere emozioni, concetti ed immagini che vivo.

Terni, forse, potrei descriverla con queste poche parole: provinciale e migliorabile, ma anche luminosa, aperta e tenace; infine potrei aggiungere inconsapevole e semplice…

Si, perchè la Terni che vedo io è “provinciale“, nel senso buono del termine, non essendo affatto una metropoli ed avendo, fortunatamente a mio giudizio, un grande attaccamento alle proprie tradizioni popolari; “migliorabile” come lo è ogni cosa ed ogni città, difatti un vecchio detto recitava:”Nessuno  è perfetto”; “luminosa” perchè le sue strade sono, per lo più, larghe quanto basta perchè il sole, nel suo quotidiano tragitto, riesca quasi sempre ad infiltrarsi tra gli edifici; “aperta” perchè, nonostante le tante tradizioni popolari che conserva, anche architettonicamente è al passo con il mondo e non disdegna accostare, con le dovute cautele, moderno a quel poco di storia che conserva.

Ho aggiunto “inconsapevole“, e non è stato un errore di battitura, perchè Terni, sempre a mio modesto parere, rimane inconsapevole, da parte delle istituzioni, oltre che imprenditorialmente, delle immense potenzialità che annovera nelle carte che la storia le ha servito, tanto che spesso mi trovo a dire: “se un romagnolo potesse gestire quel che Terni offre, avrebbe cancellato la disoccupazione e dato lavoro anche a qualche altra città intera”.

Infine, è “semplice”, perchè vivere nella piccola Terni, in fondo è semplice, sicuramente qualche anno fa era ancora più tranquillo, ma paragonandola a tantissime altre realtà italiane e non solo, rimane una città a misura d’uomo.

Al termine di tutto questo sproloquio, c’è una discreta e minimale descrizione della mia piccola grande città, anche se le parole sono “uno splendido strumento”, come ho detto in apertura, ma c’è sempre il detto di cui sopra… ” un immagine dice più di mille parole”… allora, sapete cosa facciamo? Vi regalo anche qualche mia immagine della Terni che adoro… Vi piacerà? Fatemelo sapere e siate buoni.

 

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