La Bibliomediateca, un luogo di ritrovo tra passato e futuro.
Andare alla Biblioteca Comunale di Terni non è solamente consultare libri, ma computer, caffè e relax.
Ormai sono anni che, quella che io definisco la “Torre di Cristallo”, si erge al centro della nostra città.
Io che, da “veterano” della mia piccola Terni, ho avuto il piacere di vedere la torre originaria e di studiare, per il “giornalino della scuola”, il restyling dell’intero edificio, ho anche visto crescere la nuova torre, nel vero senso del termine, l’ho vista illuminata, l’ho vista diventare un grande tricolore e l’ho vista dare il via al cambiamento che avrebbe modernizzato l’aspetto di due, anzi, di tre piazze fondamentali del centro cittadino.
Nel 1987, in quello che è sempre stato un palazzo storico di Terni, ex sede municipale e conosciuto come Palazzo Faustini, la mia professoressa di Lettere, Leda Marianeschi, mi raccontava che sarebbe sorta la “Bibliomediateca”…
Per me, che sono della generazione che, proprio in quegli anni, ha visto nascere il Commodore 64, parlare di multimedialità era molto azzardato e difficile da immaginare, ma era splendido pensare a quanto ci stavamo evolvendo… mi sembrava proprio che Star Trek fosse più vicino alla realtà che alla fantasia.
Con il passare degli anni, fermo restando lo splendido lavoro di design svolto dall’architetto e dagli addetti ai lavori, cominciò ad essere normale, per me, alzare gli occhi e vederla lì ad adornare la piazza…
Per mia fortuna, qualche anno fa, due miei carissimi amici si sono sposati, con rito civile, proprio in una delle sale di quello storico palazzo e, per la prima volta, lo vidi dall’interno.
Ricordo che, prima di entrare, provai la stessa curiosità che provo abitualmente quando entro in un museo o, meglio ancora, quando entro in quelle case/museo, tipo la dimora di Leopardi, in cui non sai cosa aspettarti, ma sei un misto di eccitazione e timore di rimanere deluso.
Le pareti bianche con i riquadri in grigio, alcuni elementi in travertino lasciati visibili, a testimonianza del passato , il pavimento ad esagoni bicolore, tra il bianco ed il nocciola, davano un apprezzabile luminosità all’ambiente, ma mai come la parte centrale del pianterreno, sopra la quale si ergeva la torre che per tre quarti è di vetro, e che illuminava l’ampio snodo dell’edificio, riflettendo la luce del giorno su ogni angolo dell’ambiente.
Era realmente mozzafiato… probabilmente ero facilmente “impressionabile”, ma, oggettivamente, era ed è un vero e proprio esempio di sobrietà e di moderno rispetto per l’antico.
In realtà la mi accorsi che la torre si ergeva in corrispondenza del corridoio d’ingresso e poi, dal suo basamento partiva un tetto di vetro a cupola. Il tutto rendeva l’ambiente sottostante talmente arioso che i polmoni sembravano riempirsi autonomamente d’aria, per la totalità della loro capienza… come se avessero compreso da soli che tutta quell’aria andava incamerata in fretta e con ampissimi respiri.
Cominciai a guardarmi attorno, scoprendo un ambiente dedicato ai bambini, con giochi istruttivi e libri da poter consultare in loco, ma il meglio doveva ancora venire… la sala dei computer.
Per l’occasione, la sala multimediale, in cui chiunque, ad un prezzo modico, può usufruire dei personal computer presenti e navigare in internet, stampando e/o salvando i risultati della propria ricerca, era stata liberata ed organizzare la cerimonia.
Entrando nella sala pc, sembrava di attraversare uno Stargate e di essere catapultati nel passato, con un semplice passo. Le pareti intonacate e tinteggiate di color crema, erano sovrastate da soffitti a volta acutissimi in pietra, con una possente colonna centrale a far da rompi tratta a tutta la struttura, come se fosse un immenso ragno.
Non possono bastare le parole che conosco per descrivere lo stupore che provai nel sapere che, nella mia amata città, esisteva qualcosa di tanto bello quanto semplice.
Quel giorno non ebbi tempo di girare, come un turista dovrebbe fare, all’interno dello stabile, ma capii che ne sarebbe valsa veramente la pena, come sarebbe valsa la pena salire sulla torre, che altro non è che una splendida finestra sulla nostra piccola, ma bella Terni.
Tornai, ovviamente, a Palazzo Faustini ed andai a visitare quel capolavoro di architettura avveniristica.
Le mie aspettative non furono disattese… cioè, la Torre di Vetro non era e non è accessibile al pubblico, ma tra lo splendido stile dato al piano superiore, in cui attualità e storia si miscelano incredibilmente bene, ed il Bar aperto al pubblico, dotato di una magnifica terrazza che si affaccia sulla Piazza dei Bambini e delle Bambine e che permette di avere lo sguardo libero su buona parte dei tetti della nostra città, si ha la possibilità di trascorrere qualche ora serena, tra cultura e relax.
Si… Terni è la mia città e, guardando indietro nel tempo e vedendola mutare, mi accorgo che è piena di angoli da visitare, luoghi da apprezzare ed aneddoti da leggere.
Terni, la mia città
Il Bello di Terni
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