Il Mugello diventa rosso verde: Petrucci vince la MotoGP d’Italia
Petrucci: “Era ora”; il titolo che Danilo voleva leggere sui giornali.
La vita di un ternano può essere descritta con pochissime parole: impegno a testa bassa, sacrificio e voglia di riscatto.
Sembra strano, ma in ogni ternano c’è una reale “voglia di riscatto” che risiede contemporaneamente tra testa e cuore, una voglia di vincere che è palpabile, una voglia di tirarsi fuori da quella melmosa realtà in cui la nostra provincia è stata relegata: da istituzioni non all’altezza e o dall’incapacità di opporsi ad una Perugia troppo egoista.
Si, si parla spesso di campanilismo nella nostra regione e “Terni vs Perugia” è la massima espressione di una competizione che vive imperitura nella storia di questo territorio, ma è proprio questa rivalità, è proprio la differenza visibile nel tessuto economico e la disparità palpabile nelle opportunità che queste due province attigue trovano, che alimentano quella voglia di riscatto che, modestamente, sto tentando di raccontare.
Siamo stati e siamo orgogliosi dei nostri “Eroi” del passato, da Liberati a Pileri, come siamo fieri dei tanti campioni contemporanei, da Alessio Foconi a Tommaso Montanari, da Francesco Petrucci a Luigia Baggetta; quando sappiamo che un nostro concittadino diventa un eccellenza nazionale o mondiale, portando un po’ dei nostri colori in giro per il mondo, beh, ci sentiamo un pochino più importanti tutti noi ed un pochino più vicini a risollevare le sorti, spesso in bilico, della nostra città.
E’ successo altre volte; è successo con molti imprenditori locali e grazie a moltissimi artisti ed atleti ternani, che il successo di uno rendesse fiera tutta la cittadinanza, trasmettendo la sensazione tangibile che Terni e la sua gente hanno le carte in regola per riuscire a migliorare il proprio status.
Ieri, però, per la prima volta nella mia vita, è successo qualcosa di più dell’apprendere che un ternano ce l’ha fatta; è successo molto di più del semplice essere orgogliosi di un nostro concittadino; è successo che una gara, una lotta senza esclusione di colpi, una lotta fino all’ultima curva e fino all’ultima staccata è stata combattuta e vinta da Danilo Petrucci, ma realmente il nostro ragazzo di Polino, aveva tutta Terni nel proprio angolo.
E’ incredibile come una gara ed il successo di una persona, conosciuta da tutti, ma per lo più di nome ed in foto e non personalmente, abbia potuto creato la grande esultanza vista e vissuta ieri in tutti ed ai quattro gli angoli della città.
Sentire gli occhi che si gonfiano vedendo il nostro Danilo pennellare le ultime curve del circuito del Mugello, tenendo a bada Mark Marquez e sognando il gradino più alto del podio è stata una sensazione unica; sentire la voce che sale nella gola ed esplodere in urla di gioia, vedendo Petrucci rispondere a Marquez e Dovizioso, infilandosi, con la caparbietà ternana, in un pertugio minimo, per poi mantenere la prima posizione; piangere sentendo Guido Meda senza voce, non per Valentino Rossi o per Andrea Dovizioso, ma per il nostro fratello Danilo Petrucci, è stata una sensazione unica…e, per una frazione di secondo, mi è sembrato di essere li con lui, su quella moto che tagliava il traguardo più bello, per un italiano.
Che dire! Grazie Danilo per il tuo impegno e per i tuoi risultati. Grazie per essere la persona umile che sei e per essere entrato, piano piano, nel cuore di ogni ternano e di tanti esperti della MotoGP. Grazie per aver portato un pezzetto di Terni sul gradino più alto del Mugello e, parafrasando una frase di Fabio Caressa: “Alzala in alto la coppa Danilo, perchè oggi è più bello essere ternani…“
Terni, la mia città
Il Bello di Terni
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