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Il Comune di Terni, Palazzo Spada, una piccola Rocca al centro della città.

Visitare a Terni quel che si ha, da sempre, sotto gli occhi e non si è guardato mai… la sede comunale.

Oggi mi “spetta” il secondo turno a lavoro… sveglia relativamente presto, colazione e tutti i preparativi per portare mio figlio all’asilo e poi?  WOW… sono libero da impegni, eccezion fatta per la spesa ed il pranzo.

Ok… tutti pronti e mia moglie si offre, all’improvviso, di portare lei il piccolo a scuola, prima di recarsi  a lavorare… mmm… “fammi guardare fuori dalla finestra se sta per arrivare un tornado”… ahahah!

Niente tornado in arrivo, quindi… metterò le borse alla moto e partirò in piena libertà anche dal traffico.

Vado direttamente verso il centro ed in un attimo mi ritrovo davanti all’Obelisco di Pomodoro… un opera d’arte che non può passare inosservata, sia per le dimensioni che per la particolarità…

Percorro Corso del Popolo, una delle vie principali di Terni, che negli anni è cambiata tanto quanto basta a farle mantenere un aspetto al passo con i tempi.

Palazzi nuovissimi e spazi di ritrovo ampi, le conferiscono una grande ariosità, e si affiancano in modo equilibrato a palazzi con una quarantina d’anni di anzianità, tra cui la sede del Tribunale di Terni, dall’aspetto relativamente giovane.

Palazzo Spada Terni
Palazzo Spada Terni

Parcheggio la mia Speed  di fianco a “Palazzo Spada”, che, attualmente, è anche la sede del Comune di Terni ed ogni volta che lo guardo, forse perchè nella mia città è rimasto ben poco di antico a causa della guerra, mi sembra splendido, quasi come fosse il castello dei ternani… maestoso, potente ed inespugnabile.

Palazzo Spada ha l’aspetto di una possente e piccola Rocca, almeno ai miei occhi; raccontano che fu costruito nel 1555 dal Conte di Collescipoli, Michelangelo Spada e progettato da Sangallo il Giovane.

Nel seicento, mi aveva raccontato la mia professoressa di Storia dell’Arte, che ne venne rinnovato l’aspetto, cito testualmente, “con l’aggiunta del prospetto sul lato opposto dell’attuale via Roma”, che tradotto per i miseri mortali come me, penso significhi che hanno costruito la facciata opposta all’ingresso principale originario, in modo similare a quella dell’ingresso di cui sopra, sostituendo al grande portone presente in Via Roma, tre arcate che, col tempo, divenne proprio  l’ingresso principale.

Facciata originaria Palazzo Spada
Facciata originaria Palazzo Spada

Spesso e volentieri i ternani varcano la porta principale ed attraversano il cortile interno, di forma quadrata, come la base del palazzo stesso, come fosse una scorciatoia per arrivare in via Roma, ma questa volta voglio fermarmi ed entrare, per quel che è possibile, a guardare l’interno di questa pseudo fortezza.

I corridoi e le scalinate sono semplicemente ampie e pulite, pareti imbiancate e gradoni di pietra, ma a me sembra già di esser balzato in un’altra epoca, se non fosse che incontro decine di persone in giacca e cravatta che fanno su e giù. Entro in punta di piedi nella stanza adibita a consiglio comunale della mia città ed, involontariamente, faccio un respiro più lungo della norma per poi rimanere in apnea, occhi sbarrati e bocca aperta.

Non sapevo e tanto meno immaginavo che, all’interno potessero esserci affreschi di questa portata. L’aspetto rude delle facciate, schematiche e con la pietra a vista, non facevano presagire l’eleganza e la delicatezza di questi affreschi. Collegamento ad internet dal mio smartphone immediato, per saperne qualcosa, e leggo che sono affreschi di Karel van Mander, eseguiti nel 1575 nella stanza principale del piano nobile, caspita… io che pensavo fosse una fortezza rude e scarna, ha anche un piano nobile… ahahah, ma ci sono anche, scopro leggendo, dei lavori di Sebastiano Flori, allievo di Giorgio Vasari nei locali adiacenti.

Affreschi sala consiliare Palazzo Spada
Affreschi sala consiliare Palazzo Spada

Mentre scatto qualche foto col il cellulare, entra un tipo da una delle due porte in fondo alla sala, che mi vede e chiede, con voce ferma:” Desidera?” Beh… non so se posso o meno stare lì, se è  aperto al pubblico o necessito di un’autorizzazione… forse è meglio andar via… rispondo dicendo che non voglio nulla, riprendo le scale, scendo velocemente e, poi, tra la gente che passeggia in via Roma.

Il tempo è denaro, ed io ho poco sia dell’uno, sia dell’altro, pertanto devo sbrigarmi… voglio godermi a pieno il tempo a mia disposizione… il miglior modo è scattare qualche foto a questa splendida opera d’arte, sfruttando ogni angolazione che mi offre il centro storico?

Ok… la gita è già finita ed io devo ancora fare la spesa, tornare a casa, rifare il letto e preparare il pranzo… mmm, potrebbe far comodo anche aver già deciso cosa cucinare… ahahah! Via… si parte!

 

 

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