Leggenda, romanticismo e tradizione, Terni festeggia il suo patrono: San Valentino
Qualcosa di magico e romantico assieme, nella festa del Santo più festeggiato al mondo.
In una Terni d’altri tempi, in cui non esisteva asfalto, non esistevano lampadine, nè la moderna tecnologia, ma c’erano strade di pietra, soldati romani armati di gladio e pilum ed il pane era frutto del sudore vero della fronte, proprio in quei tempi lontani, possiamo immaginare l’uomo che il mondo intero conosce come il simbolo ed il protettore dell’amore coniugale e la leggenda che lo ha reso tale: San Valentino.
“In un giorno in cui l’aria era mite ed il cicaleccio dei bambini si mischiava al canto del pettirosso, proprio mentre i carri, trainati dai buoi, scandivano i secondi con i loro scricchiolii, un ragazzo alto e dalle possenti spalle, attraversava quella che sarebbe divenuta l’odierna Piazza Clai, indossando, con orgoglio, la sua uniforme di legionario dell’Impero Romano.
Fu proprio sollevando il suo sguardo bruno che incrociò gli occhi cerulei di una giovane ragazza che, nel frattempo, timidamente osservava dal suo balcone la vita quotidiana fare il suo corso.
Uno sguardo… ed in un attimo, tutto fu compiuto: l’amore fece irruzione nei cuori dei due giovani e non ci fu più nessun altro per entrambi.
Sabino e Serapia erano ormai legati tra loro, anche senza essersi detti alcuna parola, le loro vite erano divenuta una… Così il soldato dell’Imperatore si recò dal padre della giovane ternana, per chiedere la mano della piccola e dolce ragazza.
Ma come ogni rosa che, nonostante l’incantevole aspetto, non è priva delle spine, anche questo amore, sincero ed incontrollabile, aveva la sua dose di ostacoli da superare: il paganesimo professato dal giovane soldato era un impedimento insormontabile per la famiglia cristiana della fanciulla ed in questo tormento d’amore e di coscienza, la giovane Serapia pensò al Vescovo Valentino, colui che, con il suo intervento, avrebbe potuto convertire il giovane innamorato al cristianesimo ed avrebbe, così, suggellato la loro unione.
L’amore ed il trasporto di Sabino per Serapia cancellarono ogni genere di tentennamento da parte del Centurione romano ed il Vescovo Valentino potè istruire il soldato romano, così da poter giungere al battesimo, ma proprio quando sembravano sconfitte tutte le avversità, la minuta e adorabile ragazza ternana venne presa e soggiogata dalla “tisi”.
Le lacrime, il dolore e la disperazione s’impadronirono della mente e dei gesti del povero amante che tutto avrebbe fatto, pur di non separarsi dalla sua giovane compagna.
Il soldato, dopo tanto straziarsi, cominciò a correre per le vie della città, tra i ciottoli sconnessi e le strade polverose, passando da un vicolo all’altro, fino a giungere, inspiegabilmente, alla porta della dimora del Vescovo.
Bussò alla porta di Valentino come un forsennato, poi stremato, cadde in ginocchio e proprio in quella posizione, pregò il Vescovo di concedergli il battesimo e di unirlo in matrimonio alla sua Serapia.
Il buon Valentino acconsentì: battezzò il giovane ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l’eternità.”
Questa è la mia versione della storia di Serapia e Sabino… così ho immaginato di leggerla da un vecchio e polveroso libro, così come immagino i due giovani amanti, avvolti in un abbraccio analogo a quello di Amore e Psiche… persi in uno di quegli sguardi che solo i veri innamorati hanno sperimentato, almeno per una volta nella loro vita.
Di leggende, che raccontano del Santo Patrono ternano, ne esistono diverse, nate e narrate nei vari angoli del mondo, ognuna diversa dall’altra ma leggende che parlano di amanti, di fiori e di promesse.
Questa è quella che raccontano i nonni di Terni ai loro nipoti, quando, da bambini, chiedono di sapere chi fosse San Valentino.
Il 14 Febbraio è il giorno in cui tutte le coppie del mondo festeggiano il loro amarsi al di sopra di tutto, il giorno in cui, spinti da un “usanza” che non fa altro che ricordare la fortuna di aver incontrato qualcuno che ci accetta per quel che siamo, andiamo oltre i dissapori quotidiani e diamo spazio solamente al sentimento che ci lega al nostro partner e, forse, è proprio questo il miracolo che San Valentino compie ogni anno.
Nella Basilica che porta il suo nome e che conserva le sue spoglie, il 14 febbraio, si riuniscono decine e decine di coppie, che vengono da tutto il mondo, per promettersi amore eterno nel “Giorno della Promessa“.
Con questo semplice gesto pubblico decine di amanti decidono si spiccare il volo ed iniziare il percorso che li porterà all’altare… un po’ come fecero Sabino e Serapia.
Tra le tante coppie che il Giorno della Promessa si trovano sotto i riflettori di quanti li guardano con occhi commossi, si possono trovare anche coppie già sposate ed innamorate, che sono li solamente per dirsi ancora, dopo anni di matrimonio, che il loro sentimento è vivo; il tutto in una cerimonia solenne e ricca di patos, mentre la comunità intera organizza eventi su eventi, per festeggiare l’Amore.
A Terni, i giorni di festeggiamenti, dedicati al Santo dell’Amore, sono molti, un po’ per permettere a tutti di poter partecipare, un po’ per concedere a tutti i ternani di dare il proprio contributo alla festa ed un po’, forse, perchè è bello pensare che, una festa dedicata all’amore, non finisca mai… o, quanto meno, duri il più possibile.
Tra i vari appuntamenti che compongono la Chermes Valentiniana, c’è Cioccolentino: una semplice e perfetta opportunità, da cogliere al volo, per assaporare del buon cioccolato artigianale, magari proprio dalle mani della propria uomo.
Anche tutti gli altri appuntamenti del calendario Valentiniano sono occasioni per abbracciarsi, amarsi ed essere romantici, come solo questa terra può far sentire; spettacoli, concerti e la più “popolare” Fiera di San Valentino, ricca di ogni tipo di “bancarella”: dal venditore di vestiti al commerciante di animali domestici, da chi espone pentolame e prodotti artigianali a chi commercia in prodotti alimentari tipici.
Al termine dei tanti giorni che ricorderanno, a quanti interverranno, che amare è la cosa più semplice, impegnativa e magnifica del mondo, sicuramente saremo tutti rapiti da un grandioso spettacolo pirotecnico, che vedrà, inevitabilmente, decine e decine di persone che, con il naso in su, si stringeranno in abbracci senza tempo.
Sono certo che, in questa cornice, non mancherà chi, poggiando un ginocchio in terra, aprirà una piccola custodia, ne estrarrà un anello e reciterà una grande promessa, davanti al viso sbigottito di una donna emozionata.
Terni, la mia città, è la patria di artisti, sportivi ed eccellenti personalità, è una terra ricca di incantevoli doni della natura, come la Cascata delle Marmore ed è la terra dell’Amore… la patria di San Valentino.
Terni, la mia città
Il Bello di Terni
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