Fu la fuga dalla morte a creare un borgo magnifico, a Terni.
Nata dalla voglia di vivere, sopravvissuta nei secoli, passando di mano in mano, oggi perla della Valnerina.
Forse dipenderà dal fatto che sono appena terminate le festività natalizie e che, proprio in questi giorni, tutti quanti hanno festeggiato sono chiamati a riordinare gli addobbi, riporre l’albero di Natale e togliere il presepe, ma pensando alla Valnerina, almeno ad i tratti più prossimi al nostro capoluogo di provincia, mi viene spontaneo pensare che sia un paesaggio magico, proprio come un presepe.
Questo grande serpente d’asfalto che attraversa gole e spianate, rasenta fiumi e saluta la nostra cara Cascata delle Marmore, è anche la porta d’accesso a quei piccoli borghi, per lo più arroccati sulle montagne della valle, che risultano, visivamente, come pietre preziose incastonate in una degna montatura.
Se solamente avessimo la facoltà di guardare indietro e vedere la storia di questi paesi, scopriremmo che anche loro, non solo le grandi città, hanno avuto un passato di conquiste, lotte, sofferenza ed onore…
Fu così per molti paesini della Valnerina; fu così per Torre Orsina.
Le grida terrorizzate e confuse delle persone, il pianto dei bambini ed il nitrire dei cavalli, si saranno certamente mischiate al ferreo rumore delle spade che si incrociavano, all’assordate boato provocato dai colpo del “mangano” che scagliava rocce su rocce, addosso alle mura di cinta.
L’esercito dell’Abate di Farfa, ha vinto… ha distrutto il Castello di Collestatte e proprio quello fu l’inizio della storia di Torre Orsina, all’epoca chiamata “Villa Sanctae Mariae“.
Forse era notte… una notte illuminata dalle fiamme che si innalzavano dal castello e che arrossavano il cielo, esaltando il nero il profilo delle guglie… forse era la notte in cui gli abitanti del Borgo di “Colle Stactied” furono costretti a scappare per vivere ed in cui una dozzina di quelle famiglie fuggirono sul colle più prossimo… il Monte Santa Maria.
Finita la battaglia, sepolti i morti, era il momento di ricominciare e di ricostruirsi una vita, partendo dalla costruzione delle loro nuove case… iniziando ad edificare Villa Sanctae Mariae.
Come spesso accade, la storia si ripete e l’uomo non sa stare troppo tempo in pace… la sete di potere, la politica e la smania di conquista, sono insiti nell’animo umano, così arrivò una nuova notte di distruzione, nuovi attacchi e nuovamente la triste realtà di vedere le proprie case rase al suolo.
Fu nel XIII… furono le lotte tra Guelfi e Ghibellini a distruggere Villa Sanctae Mariae, tutto tranne la Torre.
Scappati, nascosti o vincitori combattendo contro la morte, al termine della battaglia, i sopravvissuti si raccolsero attorno alla torre ed, intorno ad essa, tutti i superstiti ricominciarono.
Nel tempo, attorno a quella torre, edificarono tutta Torre Orsina: la splendida Porta d’ingresso al borgo, in travertino bianco ed anche la chiesa di Santa Maria Assunta, la fontana in piazza S. Rocco, l’orologio a “Sei Ore“, la chiesa di San’Antonio e il Palazzo e Casino Manassei.
Il resto è storia… con Signori che uniscono, dividono, vendono o cedono.
Nel 1271, Torre Orsina diviene un unico feudo con la vicinissima Collestatte, proprietà della famiglia Orsini di Castello.
Nel 1586, Corradino Orsini, duca di Bomarzo e signore di Torre Orsina e Collestatte, dona un proprio stemma araldico al borgo della Valnerina, in cui sono rappresentati una torre ed una rosa che la sormonta e con iscritto il nome di “Turris Ursinae“.
Dopo cinquant’anni e per tre secoli, Torre Orsina è indipendente da Collestatte e libera di gestirsi con consigli propri, fino a quando, ovviamente, non verrà annessa al Comune di Terni.
Bagni, Nepi, Monterotondo e Terni stessa hanno vantato proprietà su questo feudo, usandolo come moneta di scambio e cedendolo per interessi personali delle famiglie “regnanti”, nel corso dei secoli.
Oggi questo gioiello della Valnerina si presenta, agli occhi di ogni visitatore, mostrando la sua genuina origine feudale, mantenendo con cura ed orgoglio la sua struttura di borgo medioevale ed organizzando eventi come la “Festa dei Santi Patroni Rocco e Teodoro” o come l’adesione a “Saperi e Sapori“, evento organizzato dal C.I.A.V. (Centro Iniziative Ambientali Valnerina) in cui, la Cascata delle Marmore e Torre Orsina, esaltano le tradizioni autunnali locali.
Come un gioiello affascina nella sua totalità, ma può essere apprezzato anche in ogni suo singolo particolare, perchè composto da pietre preziose, da minerali ricchi e dalla sapiente lavorazione di qualche Mastro Orafo, così anche Torre Orsina affascina nel suo insieme, ma è altresì ammirevole nelle ricchezze che serba in se.
Nel 2001 gli abitanti di Torre Orsina erano stimati in circa 280 presenze… 280 persone, ricche di orgoglio ed amore per le proprie origini, per il loro paese e per esser parte integrante della Valnerina.
Torre Orsina, una delle gemme preziose che rendono magnifica la Corona della Conca ternana e del territorio con cui condividiamo storia, oneri ed onori.
Terni, la mia città
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