Terni: Natura, Adrenalina e Rafting… pacchetto unico sul Fiume Nera.
Con la mia classe, gli amici di sempre, per un’esperienza al gusto di natura, sport e divertimento.
2012… si, è il titolo di un rinomato film con John Cusack e Woody Harrelson ed è anche l’anno in cui le famose profezie Maya, avevano preannunciato la “fine del mondo”, ma, soprattutto, è stato l’anno in cui io e ed i miei compagni di classe delle superiori, abbiamo festeggiato i 20 anni dal Diploma di Scuola Media Superiore.
Devo ammettere che la mia classe era ed è una classe di quelle storiche, per “elementi”, risultati ed affiatamento.
V° A Programmatori, Istituto Tecnico Commerciale Statale “F.Cesi” di Terni; all’epoca una scuola molto in “auge” ed all’avanguardia: circa millesettecento alunni, una struttura nuovissima e moderna, diciotto sezioni, di cui ben quattro sperimentali, tra progetto IGEA e Programmatori.
Dopo il diploma, ci siamo ritrovati quasi ogni anno, anche se solo per farci gli auguri di Natale davanti ad un aperitivo… dopo anni trascorsi insieme, chi più chi meno, giocando a calcetto, lavorando insieme in pizzeria, divertendoci il sabato sera alla Passeggiata, alcuni di noi facendo l’Interrail insieme… insomma, anche questa volta, non avremmo perso l’occasione di passare assieme un week end, per ricordare ancora ed ancora, quanto siamo stati bene in quegli anni.
Programma del week end:
- sabato, foto di rito davanti alla scuola, possibilmente identica alla foto fatta 20 anni prima;
- partita di calcetto pomeridiana, come facevamo quasi tutti i week end, la domenica mattina;
- cena con tutta la classe e tutti i professori, nella pizzeria che ha fatto lavorare buona parte di noi in quegli anni;
- serata sul prato della Passeggiata inferiore, ricordando i vecchi tempi e ridendo dei nuovi;
…ma soprattutto …
5. domenica mattina Rafting sul fiume Nera e pranzo a seguire, tutti assieme, accompagnati dalle rispettive famiglie.
Arrivati alla domenica mattina, all’orario previsto, presso l’ingresso della struttura che ospita la società che gestisce il Rafting in questo punto del Nera e dopo tante risate, ripensando alla serata appena trascorsa, ci avviammo alla reception per fare l’iscrizione, confermando la prenotazione e per prendere il materiale necessario, alias, gli indumenti di sicurezza che servono per praticare questo sport: tuta, scarpini, casco e gilet-salvagente.
Ok! Tutto pronto? Si va! Dopo un breve corso di formazione simulato, per comprendere i movimenti da fare ed i comandi da ricevere, scendemmo lungo l’argine naturale del fiume Nera, grazie ad una scalinata di legno, ai piedi della quale c’era una piccola piattaforma che facilitò l’operazione di salita a bordo del gommone.
Sei vogatori ed un esperto ad impartire istruzioni ed a scandire il tempo di vogata… “Noi, uomini (e donne) duri“, superammo le rapide, le rocce sporgenti ed i tre famigerati salti che tentarono di capovolgere il gommone e, senza alcun timore… imparammo sin da subito che il fiume Nera voleva comandare senza tanti complimenti, mostrandoci la sua forza, tanto che ci servì un lieve “shampoo”, dell’esperto a bordo, per cancellare l’improvvisa confusione che aveva preso il posto della nostra lucidità.
Il rischio di farsi male fu tangibile, la natura non gioca mai con le nostre regole, ma l’adrenalina e la voglia di farcela, mista allo spettacolo della natura che ci avvolgeva, nel vero senso del termine, fu veramente unico.
Affrontare i salti, vincendo la paura e pensando solo ad assumere la posizione corretta, perchè tutta la squadra non si facesse male e arrivassimo, tutti compatti, al traguardo; sentire la voce di tutti, all’unisono, chiamare la vogata; avere l’acqua del fiume che ti arrivava addosso da tutte le parti; star seduto, in equilibrio, sul bordo del gommone, ancoratii solamente per i piedi, per distribuire il peso dove la situazione lo richiedeva…
E’ stata un’esperienza unica e fatta con delle persone uniche, che, da venticinque anni, non rinunciano alla loro amicizia, nata 28 anni fa.
Per anni ed anni, la mia generazione e quelle che si sono succedute, hanno avuto l’abitudine di dire che Terni non offre nulla, ma guardandoci intorno attentamente, il nostro territorio ci offre molte alternative per divertirci, per crescere, per trascorrere giornate fantastiche e così via…
Alla “veneranda” età di 44 anni, posso dire che questa è stata una delle esperienze che ricordo con più affetto… ora, se questa sensazione di benessere, sia dipesa dal divertimento o dalla compagnia, lascio a voi la scelta, ma io, al vostro posto, con qualche buon amico, la farei!
Terni, la mia città
Il Bello di Terni
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