Pane sciapo, pane di Strettura e Bread Fest. Terni tra tradizione e sapore.
Il pane di Terni… il dolce più buono al mondo.
Arrivati ad una certa età, si conservano con gelosia tutti i ricordi di quando si era bambini.
Quando scorriamo con la mente quella specie di archivio in cui conserviamo attimi di vita vissuta, i ricordi ci appaiono sempre un po’ teneri, forse nostalgici, ma di certo lontani.
Spesso, per chi ha avuto la fortuna di conoscere e vivere i propri nonni, buona parte dei ricordi contiene episodi condivisi con loro e le “perle” di saggezza che ci hanno regalato.
Mia nonna, quando preparava il suo magnifico sugo di pomodoro e basilico, lo faceva rigorosamente con i Sammarsani freschi, lessati per un minuto appena in acqua bollente, poi spellati e tagliati a dadini.
Spezzettato il pomodoro, ovviamente, seguiva la ricetta classica, la stessa che si usa ancora oggi, utilizzando la polpa di pomodoro in barattolo, ma il nocciolo della questione che volevo evidenziare è che, appena il sugo era pronto, mia nonna prendeva e ci immergeva dentro una bella fetta di pane comune ternano e poi la metteva a stiepidire su un piatto.
Logicamente quella prelibatezza era per me e raramente era sufficiente una sola fetta di pane, per placare la mia “gola”, ma la perla di saggezza arrivava sempre dopo, quando mi diceva: “Ricorda Massimo, il pane è il dolce più buono del mondo.”
Terni ha minimo 3 tipologie di pane che caratterizzano questo territorio:
il famoso “pane sciapo”, cioè non salato e che è molto apprezzato da chi non lo conosce;
il rinomato “pane di Strettura”;
la pizza al testo, chiamata in dialetto “pizza sotto Lu focu”.
Il pane “sciapo” ternano è un “must”, soprattutto per i turisti romani che lo conoscono da tempo immemore, sin dall’antichità, e lo apprezzano tanto da aver favorito l’apertura di forni dedicati nella capitale, ma la qualità di questo pane, se prodotto a Terni, sembra essere inimitabile.
“Narra la leggenda” che la qualità eccelsa del pane “sciapo” ternano dipenda dall’acqua della zona, ma, probabilmente è la doppia lavorazione che l’impasto subisce che gli conferisce croccantezza fuori e corposa morbidezza dentro.
Il “pane di Strettura”, piccola frazione della Valnerina, è una vera e propria prelibatezza, la cui ricetta viene tramandata di generazione in generazione.
Fedele alla più antica tradizione, questo pane è cotto in forni di mattoni, infuocati da fascine della macchia mediterranea locale, che concedono, a questo prodotto, aromi inimitabili.
Dulcis in fundo c’è la “pizza sotto lu focu”… un gioiello culinario da assaggiare almeno una volta nella vita.
Non è semplicemente una pizza… si tratta di un impasto di acqua e farina, poi farcito con erbe di campo e salumi pregiati, cotto sui mattoni e sotto la cenere del camino.
Dal 25 al 28 Maggio, il pane di Terni verrà giustamente festeggiato nella seconda edizione della kermesse “Brad Fest”, in cui il pane, non solo quello ternano, la farà da protagonista, con stand sparsi per le piazze principali della città.
Una magnifica occasione per visitare Terni, le Cascate delle Marmore, il Lago di Piediluco, Carsulae, Narni e chi più ne ha più ne metta, senza tralasciare di gustare le magnifiche specialità della cucina locale.
Terni e tutto il territorio circostante sono una fucina di sportivi, una galleria d’arte a cielo aperto, sia per quanto riguarda i borghi, che hanno attraversato secoli di storia, che per i reperti archeologici presenti, ma questo territorio è anche un vero laboratorio culinario che tramanda tradizioni e regala, al palato, sapori ricchi di tradizione.
Terni, la mia città
Il Bello di Terni
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