Ferentillo e “Le Rocche raccontano”, lo splendore della Valnerina.
La storia dei Ferentillesi e della Valnerina, narrata da loro stessi.
Nello splendido Cuore Verde d’Italia, ci si può stupire semplicemente rendendosi conto di quante attrazioni sono presenti sul nostro territorio e quanto, purtroppo, poco vengano sostenute e promosse dalle Istituzioni.
Fortunatamente la popolazione umbra ha sempre dimostrato la forza necessaria per rimboccarsi le maniche, credere in sè stessa e nelle potenzialità delle risorse territoriali.
Nonostante la rinomata “scorza dura” del ternano, è proprio il grande amore per la propria terra che continua a spingere gli abitanti della “bassa Umbria” a mettere in luce la sua bellezza, la sua storia e le sue tradizioni… un po’come si propone di fare questo Blog.
Un apprezzabile esempio di quanto detto, ce lo fornisce il paese di Ferentillo, sia con il museo privato, curato e gestito da Giulia Silvani, che permette ai tantissimi visitatori ed alle scolaresche, di conoscere i tanti mestieri presenti nel passato della Valnerina e gli utensili in essi, sia per merito della manifestazione ormai ben nota a noi “indigeni” e non solo, conosciuta con il nome di “Le Rocche raccontano”.
In questo appuntamento, ormai costate nel tempo, i ferentillesi ricordano: la storia, le origini ed i costumi del paese della Valnerina già famoso per le sue “mummie”, attraverso quattordici “quadri” viventi, messi in scena in vari punti dello stesso paese, così da valorizzare anche le bellezze naturalistiche del luogo o i migliori scorci del borgo ternano.
Come cita la descrizione dell’evento, nel sito della pro-loco di Ferentillo: “Il visitatore verrà quindi proiettato in un vero e proprio “Viaggio nei Secoli” che inizia con la storia dei primi abitanti delle zone di Ferentillo, i Naharki, passando poi per i Longobardi, la vita medievale, la famiglia Cybo con la Santa Inquisizione ed il brigantaggio” e poi prosegue nell’elenco, citando “il miracolo di San Sebastiano, l’occupazione delle truppe napoleoniche, i moti risorgimentali, la fiera del Santo patrono, la mietitura”.
Prima di arrivare ai giorni nostri, tutti coloro che saranno ospiti e spettatori di queste esibizioni, potranno anche rivivere “l’inaugurazione della linea tramviaria Terni-Ferentillo”, fino ad arrivare alla Grande Guerra, attraversando così tutta la storia di Ferentillo.
L’entusiasmo, la passione e l’impegno dei ferentillesi è encomiabile e ripagato da un successo di pubblico notevole, senza dimenticare la straordinaria fattura dei costumi, che incantano lo sguardo dello spettatore.
Ferentillo e la Valnerina sono zone rinomate anche per le notevoli doti dei cacciatori, nonché dei pescatori, della zona, e la manifestazione in questione offre la possibilità di mangiare delle prelibatezze uniche, nelle taverne aperte per la manifestazione, dando un posto di rilievo nel menù al “maialino” ed alla “barbazza”.
In sintesi, come in più occasioni ho detto e proposto a quanti leggono i miei articoli, ci sono tanti luoghi da vedere nel nostro territorio, che, fortunatamente superano in quantità ed in interesse i lati negativi del nostro territorio… Ferentillo è uno di questi.
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