Skip to main content

Tommaso Buzzi e poi Marco Solari per scoprire, a Scarzuola, Matrix ed il Giullare.

Solitamente racconto, nelle mie pagine virtuali, tutte le ricchezze racchiuse nel territorio ternano, limitandomi a scovare quelle perle che si trovano nel raggio di pochi chilometri da Terni, ma oggi voglio e devo fare un’eccezione, perchè ho avuto la fortuna di visitare un luogo che si nasconde nelle campagne della provincia ternana e che, soprattutto, mi ha colpito profondamente, raccontandomi al contempo: di se e del mondo, del passato e del futuro, del “Pagliaccio” e degli “Idioti”.

Novantatre chilometri ed un’ora e trentaquattro minuti di auto per raggiungere un bivio fisico e mentale che conduce ad alcune presunte verità nascoste ed, allo stesso tempo, messe in bella mostra in una composizione architettonico artistica, unica nel suo genere; un bivio rappresentato dalla fine della strada asfaltata e l’ingresso ad una strada brulla, scoscesa, battuta esclusivamente dalle auto che la calpestano per raggiungere questo luogo noto a molti, ma non a tutti.

L’accesso per la “tana del Bianconiglio” ha preso le sembianze delle porte di un convento, forse ancor di più, dell’ingresso al cortile di una chiesa di campagna, semplice ed al limite dell’umile, con cipressi che adornano il perimetro ed un portone in legno, neanche troppo imponente, che custodisce i segreti di questo luogo, trasposizione fisica di una grande riflessione.

Ad accoglierci, dopo un educatissimo signore dall’accento apparentemente inglese che si occupa di fare i biglietti d’ingresso e segue silenziosamente il gruppo in visita, come fosse un fanalino di coda, c’è il vero fiore all’occhiello di questo luogo: Marco Solari, discendente di Tommaso Buzzi, precedente proprietario ed autore delle opere presenti a Scarzuola.

Marco Solari, proprietario e Cicerone di Scarzuola (Foto di creativamenteblog.com)
Marco Solari, proprietario e Cicerone di Scarzuola (Foto di creativamenteblog.com)

Con un fare quasi comico, chiaramente documentato e certo delle verità che espone, il signor Marco si presenta a noi raccontandoci del “Giullare”, o Jolly che dir si voglia:  quella metà del nostro “IO” che può vedere tutti gli schemi in cui il mondo ci mette e le verità che “Matrix” ci nasconde.

il Giullare è quel pazzo che può scorgere la verità e chi non sceglie di lasciar libero quella parte di se, è un cretino”.

Le sue risate ostentate, ma apparentemente sincere, sono un intercalare magnifico alla spiegazione che dà di questo luogo, ricco di simboli, di verità assoluta e di “fisica quantistica”, così come emoziona il pensiero di trovare quel mondo dei sogni, luogo dove il Jolly ha la libertà di esistere e dire le sue verità, quì nel mondo reale.

Sicuramente con una dialettica “colorita” ed un paio d’occhiali da sole improbabili, Marco Solari sa come catturre l’attenzione di chi lo ascolta e ci spiega che scegliendo di passare nei viottoli buoi, come fu la “selva oscura” di Dante, ci dà la possibilità di recuperare quell’innocenza che avevamo durante la gestazione ed aprire occhi ed orecchi alle verità che questa imponente scultura ci racconta.

I giardini sono l’espressione del mondo del Giullare e del potere energetico di ognuno di noi; imboccare i viali bui di Scarzuola è la rappresentazione della libera scelta di voler rientrare nell’utero materno, affrontare il buio ed i mostri che ci dimorano, come nei giardini di Bomarzo, per poter mescolare sogno e realtà; entrando nel giardino di Scarzuola si dimenticano le proporzioni, come nei sogni, e ci sono richiami per risvegliare tutti quei racconti che da sempre ci vengono tramandati e che, per Marco Solari e non solo, ci sono stati nascosti.

Il “terzo occhio”, il Leone, l’acqua, la nave, la Gigantessa o Madre Terra, la Torre di Babele ed il cristallo; simboli su simboli che ci portano alla “Salita verso la Porta dell’Amore” ed al termine di una gita che lascia a bocc’aperta.

La sensazione è quasi di sbigottimento, oltre che di parziale pacificazione: un po’ grazie a questo giardino particolare e ben tenuto; un po’ per quel misto di arte ed architettura fuori dagli schemi, fuori dalle proporzioni e fuori dalla realtà canonica, ma, soprattutto, grazie a Marco Solari che, calatosi nel ruolo di Giullare in modo perfetto, mi ha fatto sentire realmente “cretino” ed ha scosso l’artista che è in me.

Vi regalo qualche scatto che, spero, potrà rendere l’idea di quanto si può trovare in questo luogo magico, anche se le parole di Marco Solari potrete apprezzarle solamente andando in loco.

Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)
Scarzuola (Foto di Massimo Santafè)

 

 

Comments (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.