Terni e la Valnerina: quanto detto e quanto da dire ancora.
Bilancio su quanto detto di Terni e dei suoi dintorni, tra eventi, luoghi, cucina ed arte.
Abitualmente succede la domenica, a fine mese o nei giorni a ridosso del 31 dicembre; sono i giorni in cui viene quasi automatico voler “tirare le somme” e “fare il bilancio” di una determinata situazione.
E’ naturale che questa “somma algebrica” non darà mai un risultato definitivo, bensì servirà solamente a darci un nuovo punto di partenza ed un nuovo obbiettivo; da lì, poi, ci sarà un nuovo giorno in cui sarà necessario fare “nuovamente un bilancio”; ma la verità dei fatti è che, tutto questo contare e far bilanci, servirà a tracciare una rotta provvisoria per raggiungere una meta sempre più alta o sempre più vicina ai nostri sogni.
Questa “prefazione” che ho voluto fare è riferibile a persone, a coppie e ad aziende, ma, oggi, diventa calzante pensando al mio Blog.
Esattamente due anni fa, questo sito cominciava a prendere forma: scrivevo il mio primo articolo; il mio desiderio di portare un servizio a quanti volessero scoprire”il bello di Terni” era diventato reale e tangibile sul monitor di un pc e, dulcis in fundo, stavo creando qualcosa di mio e per il bene agli altri.
Oggi, a distanza di circa 730 giorni, dopo decine e decine di articoli, è il momento di guardarsi indietro tirare le somme.
Avete presente quel gioco in cui si guardano le nuvole e si prova a capire a quale oggetto assomigliano? Beh, io l’ho fatto con la nostra “Conca ternana” ed ho sempre detto che la mia mente è portata a visualizzarla come fosse una grande “corona“, che investe Terni del suo ruolo di città di rilievo, ma della quale non si può ignorare la bellezza oggettiva ed il valore delle singole gemme che la impreziosiscono.
La “Corona ternana” è composta da quelle splendide catene montuose che circondano Terni, la proteggono e conferiscono a tutta la conca quell’aspetto che mozza il fiato a quanti, superando gallerie o attraversando valichi, spuntano improvvisamente dall’alto, proprio nel punto esatto in cui i nostri monti si tramutano in “inattesi e fantastici belvedere”.
In questi 730 giorni ho raccontato questi magnifici monti, che ci abbracciano in modo imponente ed, al contempo, delicato: ho raccontato di quelle alture che lambiscono i mille metri sul livello del mare e custodiscono i “Prati di Stroncone“, così come ho raccontato delle vette che custodiscono le spianate di Sant’Erasmo, proprio sul lato opposto della Corona ternana.
In questi due anni vi ho raccontato delle moltissime gemme che abbelliscono ed arricchiscono questo diadema naturale e, di molte di queste, ho svelato piccole curiosità e postato foto che potessero regalarvi un’idea di cosa si può vivere, visitando questi luoghi.
Vi ho portato a Narni e svelato una storia antica e segreta della ormai nota Narni Sotterrane; cercando di farvi innamorare della Corsa all’Anello, che ha il potere di riportare Narni e quanti sono lì presenti nei giorni della festa, direttamente al medioevo.
Ho raccontato della egualmente rinomata Sangemini, con la sua Giostra dell’Arme e le sue vie che riescono inevitabilmente a far innamorare i turisti.
Ho dato il giusto peso alla famosissima Acquasparta, con il suo centro storico e l’Accademia dei Lincei.
Dopo aver parlato delle gemme più blasonate, però, vi ho anche raccontato di tantissime “pietre preziose”, di dimensioni più piccole, ma che riescono a dare un lustro non indifferente alla “cornice” ternana: Ferentillo, terra di mummie, musei e rievocazioni storiche; Arrone, custode di una storia romanticamente vera e della splendida Torre degli Olivi; Torre Orsina e Collestatte, figlie di invasioni e distruzioni, di fughe e di carattere; Rocca San Zenone, simbolo della rivalità tra Terni e Spoleto e dell’ambizione spoletina di accaparrarsi la “spianata ternana”; Collescipoli, gioiello ricco di inattesi “brillanti” al suo interno.
Com’è scontato che sia, non ho potuto esimermi dal raccontare, ovviamente, di quelle tre gemme che troneggiano sopra a tutte le altre, anche semplicemente nell’immaginario collettivo: la Cascata delle Marmore, zaffiro della nostra corona, e la sua “storia d’amore” con Lord Byron; il Lago di Piediluco, magnifico smeraldo del diadema ternano, patria del canottaggio mondiale ed oggi perfettamente pronto ad agguantare la sua seconda giovinezza e le magnifiche “Rovine di Carsulae“, diamante nella nostra corona.
Ovviamente ho dato il giusto spazio anche alla “sovrana” che indossa la corona, finora tanto decantata: Terni, raccontando con il cuore, quante cose meritano di esser viste ed apprezzate, attraversando le vie di Terni, del suo centro storico martoriato dalla guerra e ricostruito.
Terni (Foto di Massimo Santafè)Il bilancio che posso fare, dopo due anni di attività da blogger, è sicuramente positivo, almeno dal mio punto di vista.
Sperando che questo possa aver instillato un po’ curiosità in quanti hanno regalato un po’ del loro tempo ai miei articoli, da oggi si va avanti, con nuovi passi e stimoli ancora maggiori, perchè scrivendo e leggendo, visitando e fotografando, ho avuto la conferma di quanto le potenzialità di questo territorio siano tali da poter essere una meta turistica di internazionale, perfetta per poter accogliere visitatori vogliosi di relax e che abbiano desiderio di godere quella parte dell’Italia che ancora non è stata messa in luce.
Tirando le dovute somme, non posso che darmi un nuovo obbiettivo… quello di informarvi ulteriormente, raccontando ancora di più quanto Terni, la sua Conca e la vicinissima Valnerina, offrono, documentando con foto e video, tutto il bello che abbiamo e che, con troppa facilità, forse, dimentichiamo.
Terni, la mia città
Il Bello di Terni
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